23 agosto 2011

Le leggi fondamentali della stupidità umana.


C'è un piccolo, stimolante, intelligente libretto, dal titolo "Allegro ma non troppo", sottotitolo "Le leggi fondamentali della stupidità umana".
L'autore è Carlo Maria Cipolla, uno storico specializzato in storia economica.
Leggendo il libretto, formato tascabile per un'ottantina di pagine, si ha la sensazione di una persona intelligente, infatti chi lo ha conosciuto ne parla di uno studioso attento, lucido nelle sue analisi, acuto, qualità che si intuiscono senza fatica nelle sue parole, insieme ad un'ironia a volte dissacrante ed inaspettata per come ti aspetti che sia un professore emerito di Storia Economica. 

L'opera si divide in due saggi, il primo è un'ironica storia economica e sociale del Medioevo, il secondo analizza la stupidità umana, arrivando a definire le leggi che la governano. Un ottimo riassunto si trova qui, ma è certo meglio leggere l'opera originale. Lo stupido viene analizzato dettagliatamente in tutti i suoi aspetti, ma la cosa interessante è che Cipolla ne da anche una definizione con la terza legge della stupidità: "Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita".
Questa legge, assieme alla seconda ("La probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona", da cui la frequenza di stupidi è costante per ogni luogo e gruppo di persone) diventano un ottimo strumento di analisi del mondo reale.
Un discorso a parte potrebbe valere per la rete, visto che in questo luogo la frequenza di stupidità pare avere un valore ben più alto. Solo così si possono così capire molte persone altrimenti irreprensibili  che quando entrano nel mondo del www.qualcosa  sembrano lasciare fuori dalla porta virtuale qualsiasi atteggiamento raziocinante e si sentono autorizzate a fare e dire cose che non farebbero o non direbbero di fronte al loro panettiere e neppure davanti ad un amico. Se avete provato a spiegare a chi vi ritene meritevole di ricevere in copia con altri cento ogni allarme o campagna che gira nella rete, dai gattini compressi nelle bottiglie di vetro alle più fantastiche azioni contro le compagnie petrolifere per abbassare i prezzi della benzina l'inutilità di quei messaggi sapete di che si tratta.
Bisogna però ricordarsi, ed il Cipolla lo sa, che nessuno è completamente indenne dalla stupidità, la speranza è che l'esserne consci basti a non farci travolgere.

E' un libro divertente e veloce nel ritmo, per nulla superficiale, adatto alle letture estive così come a quelle di inizio autunno, ma anche del resto dell'anno.

1 commento:

  1. alba.raimondo@libero.it23 agosto 2011 alle ore 15:18

    Quanti luoghi comuni.Ho letto tutto il libro e vorrei riportarne un pezzo; "Occorre tener conto di un’altra circostanza. La persona intelligente sa di essere intelligente. Il bandito è coscente di essere bandito. Lo sprovveduto è penosamente pervaso dal senso della propria sprovvedutezza. Al contrario di questi personaggi, lo stupido non sa di essere stupido. Ciò contribuisce potentemente a dare maggior forza, incidenza ed efficacia alla sua azione devastatrice. Lo stupido non è inibito da quel sentimento che gli anglosassoni chiamano self-consciuosness. Col sorriso sulle labbra, come se compisse la cosa più naturale del mondo, lo stupido comparirà improvvisamente a scatafasciare i tuoi piani, distruggere la tua pace, complicarti la vita ed il lavoro, farti perdere denaro, tempo, buonumore, appetito produttività – e tutto questo senza malizia, senza rimorso e senza ragione. Stupidamente.” Ode agli stupidi.
    Una domanda da lettore: ma quanto durano le ferie delle stanze di Eva? Mi mancano gli interventi bellissimi degli altri componenti.

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