6 settembre 2011

Rassegna di chi scende e di chi sale, altro che borse.


La rassegna inizia subito con chi rischia che la libertà le sia fatale.
L'Eva che scrive, per tante circostanze, è rimasta colpita particolarmente dalla storia di Kate.
Sembra incredibile che l'inizio di una nuova vita possa combaciare con una condanna a morte, sembra uno scherzo del destino. La mobilitazione è stata massiccia, la moratoria sulla pena di morte conta ancora qualcosa (pare) e speriamo che, chi si è rifiutata di sposare chi non amava e di professare liberamente la propria religione senza alcuna imposizione, possa salvarsi da questa barbarie, da questa morte medievale, la considero una nostra precisa responsabilità politica, delle istituzioni come paese Italia, per aver varato una legge "miope" come la Bossi-Fini, e di tutta la società civile.

Per contrappasso, c'è chi oggi compie un passo storico, Jill Abramson sarà la prima donna a dirigere il prestigiosio New York Times. Una donna tenace, che ha messo passione e abnegazione nel lavoro e non solo, e che ha avuto la forza di arrivare lassù a 57 anni dopo una brillante carriera ma anche qualche intoppo. Un camion la investì a un incrocio mentre si recava a lavoro. Robetta per lei, si rimise in piedi a tempo di record e affiancò Bill Keller diventando la sua vice. Ora è il suo momento, tocca a lei, nell'era in cui la carta fatica a resistere al web lei si diverte a postare su twitter le foto in cui si prepara al grande giorno, a svuotare cassetti e scrivanie, neanche fosse il cambio di stagione, come la più normale tra le donne, con un marito, due figli e anche il cane. I nostri migliori auguri.
E nell sport abbiamo le nostre eroine del tennis, Pennetta e Schiavone, anche qui una sale e l'altra non scende ma si ferma. La brindisina sul cemento di Flushing Meadows sbarca ai quarti di finale, Francesca invece si scontra con un muro russo di 19 anni e non va oltre, peccato. Poteva essere un quarto di finale storico, ma va bene così.

6 commenti:

  1. neanche una parola sullo sciopero generale, solo una donna che riordina la scrivania e fa la staffetta perchè è il suo momento e tocca a lei. Buonismo imperante per un click sul "mi piace".

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  2. Sarebbe interessante che ti firmassi, Anonimo. Sembra che tu conosca bene la redazione di Eva, anzi, verrebbe da pensare che... ma io sono un'Eva maliziosa e la mia scrivania è sempre in disordine.

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  3. Di parole sullo sciopero generale ne sono state fatte fin troppe, oggi servono i fatti e scendere in piazza e fermarsi.

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  4. Ho quasi la sensazione che nei confronti delle donne di Eva sia in corso un vero e proprio attacco. Forse il blog comincia veramente a dare fastidio. E' una dinamica dei gruppi che compare in tutti gli ambienti. Anzi, in nome della parità dei diritti, ci troviamo di fronte a vere e proprie tecniche di svalutazione del pensiero e dell'autonomia femminile. Chi rifiuta, come me per esempio nella mia vita lavorativa e privata, di piegarsi a impostazioni tipicamente maschili, si trova a dover fronteggiare dei veri e propri atti di prepotenza. Sembra di sentire il "vis grata puellis" anche in luoghi dove si predica altro. Non si può essere piacevoli, collaborative, positive secondo una logica di figure maschili ordinanti. Questo per dire che va bene così, Misia. La libertà è fare una rassegna stampa alternativa, con la propria visione e cultura. Complimenti.

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  5. Marela, grazie per il tuo prezioso commento.
    La libertà bisogna saperla usare, in effetti.

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  6. Anonimo tu hai fatto lo sciopero?

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