9 marzo 2011

Il 9 Marzo



L'8 Marzo mi sta antipatico. Non mi piace perché mi sa di ipocrisia, mi sembra che il rifugiarsi dietro a delle categorie (le donne, gli uomini) serva a non vedere quello che succede. Mi dà fastidio perché categorizzare serve a non vedere le persone che sono diverse. Cosa hanno in comune la Santanché e la Montalcini? Cosa hanno in comune Berlusconi e Saviano? Non credo che basti che siano dello stesso sesso biologico per dire che i due uomini dovrebbero festeggiare entrambe le prime allo stesso modo.

E mi irrita lo schizzare dei prezzi delle mimose, le serate di spogliarello maschile (piene di spettatrici, usano ancora?), le proposte di sconti per le donne delle coppie (ma nel caso di coppie lesbiche? E le single?) tanto si fa pagare di più l'uomo, e tutto il resto. Che è tanto, il resto, ancora troppo.


Penso che l'8 Marzo sia "utile" a mantenere le differenze esistenti, come mettere nelle riserve gli ultimi indiani d'America è servito ad espropriali definitivamente delle loro terre. E' una festa fatta non per le persone ma per dei simulacri di persone, simulacri che il giorno dopo non hanno più motivo per festeggiare nulla.
Per questo preferisco il 9, non per festeggiare ma per ricordarmi che ci sono tante cose ancora da fare per essere persone e non manichini.

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