26 aprile 2011

Sim Sala Bim!

Quando era molto giovane e molto stupida, per un lungo periodo l'Eva che scrive fu affascinata dal paranormale, dall'esoterismo, dai "mysteri" della fanta-archeologia, il che la portò a sciropparsi l'opera omnia di autori del calibro di Kolosimo, Berlitz e chiunque avesse voglia di fare soldi facili (Giacobbo è un dilettante al confronto). Col passare degli anni, l'Eva che scrive divenne molto meno giovane e un filino meno stupida, per cui cominciò a saltabeccare qui e là nel tentativo di approfondire il tema, scoprendo l'universo meraviglioso degli scettici, dei razionalisti, dei debunkers (aka gli "sbufalatori"), compiendo alla fine un giro completo. Oggi l'Eva che scrive è membro orgoglioso del CICAP - Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, anticomplottista militante e con una cotta al cubo per Paolo Attivissimo e Massimo Polidoro.
Proprio in onore della comune fratellanza cicappina, l'Eva che scrive ha trascinato un po' di gente (infinito è il potere di chi cucina) a vedere lo spettacolo di Silvan al
teatro Vittoria di Roma. Sebbene in patria lo si guardi ormai con una sorta di indulgente superiorità, Silvan è riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi maghi viventi, ha vinto uno sfacelo di premi ed è, come si diceva, molto attivo sul fronte dello sbugiardamento di sensitivi, imbroglioni e gentaglia simile.
Lo spettacolo è stato un tuffo in un'atmosfera dal sapore gozzaniano, di pomeriggi passati a leggere la sua rubrica su Topolino e a guardare i suoi trucchi a Domenica In: le magie eseguite sono state tutte molto classiche, senza particolari guizzi innovativi; lui non è cambiato di un micron, stessi inappuntabili costumi, stesso linguaggio ricercato, stessa cadenza ipnotica, sembrava uscito di sana pianta da The prestige.
E che sia un gentleman di altri tempi, l'abbiamo provato in prima persona. All'uscita abbiamo infatti scoperto che, dopo due ore filate di spettacolo, il 75enne Silvan riceve il pubblico dietro le quinte e dedica interi minuti a chiunque gli vada incontro, per foto, autografi o due semplici chiacchiere.
Noi ne abbiamo approfittato per chiedergli come mai, secondo lui, non ci siano donne prestidigitatrici e abbiamo scoperto, con sorpresa, che in realtà esistono, ma tendono a rimanere in scena non più di due-tre anni, poi si ritirano.
Quando poi gli abbiamo domandato l'autorizzazione a raccontare questo breve incontro nelle stanze di Eva, ci ha guardato con tanto d'occhi e ha dichiarato testualmente "Puoi fare ciò che vuoi, sei venuta a vedere lo spettacolo", per poi salutarmi con il baciamano. Qualcuno potrebbe chiamarlo rispetto per il pubblico, qualcun altro vecchia scuola: noi lo chiamiamo semplicemente stile.


P.S.
A noi però il sospetto che Silvan sia un vero mago è venuto. Di tutto quello che poteva dirci sul CICAP, ha scelto di informarci che, forse, Massimo Polidoro verrà a Roma a vedere lo spettacolo...

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