29 gennaio 2012

Piccole cronache dalla crisi

Ricevo e volentieri pubblico

È successo anche a me, la mia azienda, una multinazionale, di fatto ha detto che vuole chiudere la filiale italiana. Non è stato qualcosa di improvviso, già da anni aveva iniziato a trasferire altrove, preferibilmente verso est, che si sa all'est le cose costano meno, Est europeo ed estremo oriente, sempre est, mentre in contemporanea andavano via persone, si perdevano pezzi, Tutti sapevamo che piano piano ci si sarebbe arrivati, ma l'azienda ci ha sorpreso con uno scatto improvviso, ha detto che nel giro di pochi mesi non saprà più che fare di una bella fetta di persone e di quello che sanno fare, la cifra varia fra il 25% ed il 40%. Che per qualsiasi azienda come la mia equivale alla chiusura  nel giro di poco, un anno forse due. Ho detto "la mia azienda", devo imparare a non usare più il "mia", non è la mia azienda, è l'azienda per cui lavoro ancora per il momento, e non c'è un "noi" c'è un "io e loro". Questa cosa fa anche pulizia delle ambiguità del linguaggio. 
Nella decade dei cinquanta, ho sempre lavorato qui, posto fisso, assunzione a tempo indeterminato, pensavo mi garantisse una certa tranquillità. Così non è a quanto pare. Sì, lo so, è una situazione comune a tanti, ma non ho mai creduto al mal comune mezzo gaudio, ora ne ho la conferma. Per fortuna in casa siamo in due a lavorare e i problemi li ho solo io, questo aiuta, ma la cosa mi fa paura. Qualche anno fa avevo provato a cercare di cambiare azienda, chi mi ha risposto mi faceva capire che per età e costi non interessavo, la maggior parte non ha neppure risposto. Così ora mi trovo in un meccanismo che sembra più grande di me, qualcuno deciderà al posto mio, potrebbe mandarmi in quel limbo per cui si è troppo anziani per trovare lavoro ma non abbastanza per la pensione.
Per ora posso solo da aspettare di sapere se vinco l'estrazione al primo giro, è solo questione di qualche mese. La prossima mossa è loro, io intanto provo a riflettere.

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti e critiche sono benvenuti, ma fatti con spirito di partecipazione. Insulti e troll saranno cancellati.
Le decisioni degli amministratori sono insindacabili