12 settembre 2011

L'emozione di quel primo post

...E io che mi sono proposta per una rubrica sulla creatività. 
Bella roba.
Che poi chissà cosa cavolo è questa creatività…
perché oggigiorno ti spacciano per figlia della creatività una cosa qualsiasi, meglio se di poco gusto, che poi ti senti scema tu e ti fustighi perché seri così tapina da non capire il messaggio espresso dall’opera in questione….in realtà avevi capito tutto: una ciofeca sotto mentite spoglie che ti vendono come opera di creatività.
Perché sono tutti artissssssssssssssssssssssssssssssti…

11 settembre 2011

Un altro 11 settembre


Per ricordare Salvador Allende, socialista, presidente della Repubblica del Cile, ucciso dai generali golpisti l'11 settembre 1973.

Undici settembre 200X


Tutto ciò che era umanamente possibile dire sull'11 settembre 2001 è stato detto, assurdo pensare di aggiungere alcunché di nuovo. Anche noi di Eva ne abbiamo già parlato, all'indomani dell'uccisione di Osama bin Laden.

Il mondo cambiato per sempre, l'assurdità delle guerre seguite, le lacrime sparse, il raccontare dove eravamo allora, la distruzione dei punti fermi, le assurde teorie complottiste, gli anni di Bush, Guantanamo, e poi Madrid, Londra, la paura.
Ma in questo preciso istante sono passati dieci anni da quella mattina.
Alle 8.46 il volo American Airlines 11 si schiantò fra il 93° e il 99° piano della Torre Nord, dando inizio a tutto.
Impossibile non parlare di nuovo.

In memoria delle vittime provocate dagli attacchi, Eva ha scelto alcune voci che, molto meglio di lei, hanno saputo capire e raccontare quella conclusione.

Ardi fiamma, bolli opposizione - La rassegna stampa (pulita) di Eva

Le attività sono riprese a pieno ritmo, e in questa seconda domenica di settembre tutti parlano di cose molto importanti, tipo questa, questa o questa: è l'ennesima dimostrazione che l'Innominabile ha sequestrato il nostro Paese, insomma.
Poi, tanto per rimanere in tema, ecco un bunga bunga de' noantri, che però è finito male.
Però tra ieri e oggi qualche altra cosa è accaduta, ed è ancora in corso.
Siamo comunque un po' perplessi, forse perché non siamo precisamente dei giovani virgulti, e ci chiediamo cosa stiano combinando i partiti, a parte questo, ovviamente.
La precisazione ci sembra necessaria, per sottolineare che sentiamo la mancanza di qualche decorosa organizzazione che si faccia sentire e parli di politica; no, non è una parolaccia, ve lo assicuriamo.
A proposito di parlare di politica, prima di augurarvi una buona domenica, vi siete ricordati di firmare?
Andate e firmate, e adesso sì, buona domenica.

10 settembre 2011

Come le alici nessuno mai



Se avete un pescivendolo che ve le pulisce e ve le consegna aperte a libretto, potete mangiarle così, le alici, evitando la frittura: le prepariamo al forno, quasi un tortino, che potrebbe essere anche spettacolare se appena appena vogliamo impegnarci.
Per quattro persone un chilo di alici grandi, pulite, spinate e aperte, aglio, olio, prezzemolo, qualche pomodorino di pachino e pangrattato.
Ci serve anche una teglia da forno di dimensioni acconce che si possa decentemente presentare anche in tavola.
Si unge la teglia e si cominciano a disporre le alici a strati, possibilmente incrociati: le prime per il lungo, poi per il largo, e così via: l'ideale sarebbero quattro strati, ma vanno bene anche tre. Finite le alici, un pugno di pangrattato, poi due spicchi d'aglio tagliati a fettine, il prezzemolo (ricordate di spezzarlo con le mani, senza usare il coltello) ed i pomodorini spaccati a metà. Niente sale, non serve su questo pesce azzurro, ed un giro d'olio da versare all'ultimo istante, prima di mettere in forno a 180 gradi per dieci minuti.
Se siamo stati bravi e fortunati, si potranno tagliare fette di questo tortino e deporle elegantemente nei piatti.
Attenzione,di questo piatto esiste anche una versione più ricca, che prevede uno strato di patate lesse tra quelli di alici e la salsa di pomodoro a coprire il tutto: è ancora più bella da vedere, ma tradisce la semplicità ed il gusto del pesce in purezza.