25 ottobre 2011

Rassegna stampa: un sorriso, e poi si riparte.

Reduci da risatine imbarazzanti in mondovisione e delle solite ricette europee alla crisi, la stanchezza ha prevalso. Innanzitutto dobbiamo riconoscere prima i nostri demeriti che sono tanti, imparando dai nostri errori magari, per aver violentato uno dei Paesi più belli del mondo senza batter ciglio e senza pensare a un domani. Ma non possiamo arrenderci, non se c'è ancora chi ci celebra (Leonard Freed. Io amo l’Italia) e ci fa riscoprire un vecchio spirito perduto, che è quello forse a cui dovremmo tendere. Riscoprire chi siamo insomma e riprendere in mano il nostro futuro

La "Primavera Araba", con le dovute proporzioni, inizia una faticoso percorso ma i volti sono di speranza, di chi crede che sia possibile aspirare a una nuova libertà e democrazia. Gli argentini si sono risollevati e danno di nuovo fiducia a Cristina Fernandez de Kirchner, con rinnovato ottimismo e orgoglio, e con una maggioranza schiacciante di voti, praticamente un trionfo che speriamo riuscirà a meritarsi.
Crederci dunque, anche quando i più radicati luoghi comuni vengono abbattuti e quando a guardare certe creazioni ci si chiede: bellissime, riusciranno anche questi oggetti preziosi a ridarci la carica?




 

23 ottobre 2011

Da quella finestra è l'occidente - La rassegna stampa (sanguinosa) di Eva

Un Paese che non capiamo più; o meglio, un Paese che vorremmo capire, ci sforziamo, ma restiamo sempre in bilico sull'orlo della comprensione, penzolando comunque e pericolosamente dalla parte opposta.  Ecco, questa ci sembra l'Italia, in una domenica di ottobre che ancora meteorologicamente non sappiamo come sarà.
Come sono stati i giorni precedenti, invece, lo sappiamo bene.
Per prima cosa, vorremmo ricordarvi questa storia, cominciata d'estate e adesso giunta ad una svolta; poi c'è questa notizia, che ci segnala ovviamente una brutta piega. Come questa, per la verità.

22 ottobre 2011

Il baccalà degli innocenti


Un pesce con il quale mi sento in grado di confrontarmi, nonostante le mie conclamate mancanze nei fondamentali in materia, è il baccalà.  Dipenderà dal prezzo abbastanza accessibile, dalla relativa semplicità di preparazione, e, appunto, dal fatto che non è indispensabile essere dei virtuosi dello sfilettamento per presentarlo in tavola.
Vorrei a questo punto condividere con i miei venti lettori una ricetta che può dare molte soddisfazioni: baccalà al forno con patate.
Il baccalà già spugnato va tenuto ventiquattro ore nell'acqua (e magari cambiatela anche un paio di volte) perché questo tipo di preparazione esalta, ahimè, il sale che accompagna la conservazione del pesce.  

Stefano Cucchi, due anni dopo

Due anni fa, il 22 ottobre 2009, Stefano Cucchi, 31 anni, moriva nel reparto carcerario dell'ospedale Sandro Pertini di Roma: era stato arrestato una settimana prima, gli avevano trovato in tasca 2 grammi di cocaina e 20 grammi di "fumo".  Doveva esser processato il giorno dopo per direttissima, ed era anche stato portato in Tribunale, ma l'udienza, dopo la convalida del fermo, era stata rinviata al 13 novembre (e tecnicamente il reato è stato considerato estinto per morte del reo).
E già in Tribunale si accorgono che ha delle ecchimosi in faccia, il medico presente trova "lesioni alla regione sacrale e agli arti inferiori".

21 ottobre 2011

Rassegna stampa di giorni difficili e violenti, parliamo d'altro

La fine di Gheddafi. Una storia durata 42 anni.
Ne parleremo a lungo, come sempre in questi casi (ricordiamo la fine di Saddam Hussein) orrore, sollievo, paura e pietà si affollano nelle nostre menti e soltanto il tempo ci potrà consentire di leggere con distacco gli eventi di questi giorni e di ragionare su quelli che verranno.
Se verranno, eh.
Dunque, a sentire quel signore, tale Harold Egbert Camping, un vecchietto di recente colpito da ictus (e noi ne sappiamo qualcosa di questi vecchietti) che vaneggia da anni e non a caso, il mondo sarebbe finito oggi. Anzi, secondo Aroldo Campeggio probabilmente chi legge queste righe non è più in vita, queste righe non esistono più, questo schermo dal quale avete tratto tante notizie, filmati, mail... non esiste più.
Beh, fatemi sapere com'è andata, se domani ci sarete, ci saremo tutti (o quasi, qualcuno è fisiologico che se ne vada).