3 giugno 2011

CSI m.d. Lost In Wisteria Lane - parte penultima

...continua da qui, quiqui e anche qui

L’equipe medica accorre intorno al capezzale, tutti si agitano, si muovono, gridano frasi sconnesse, mentre gli abitanti di Wisteria Lane si ritrovano nella sala d’aspetto con la telecamera che li carrella da lontano e una triste musica di sottofondo.
- Troppo tardi, non c’è più nulla da fare – dichiara House giocherellando con una pallina da baseball. – Caso incurabile di “Mancatoaccordusconproduttoris”.
- Basta! Io non posso più tollerare l’orrore quotidiano di questo lavoro. Mi dispiace, lascio. – E Sara se ne va dalla stanza, con le lacrime che le solcano il volto mentre gli sceneggiatori mandano in dissolvenza incrociata un po’ di materiale avanzato dalla sala di montaggio.
Grissom, l’uomo che l’ama, e che con lei è tornato a vivere i propri sentimenti e la propria umanità, devastato dal dolore della perdita siede discosto da tutti, a un tavolo d’angolo, intento a giocare a scarabeo con Hodge (avendolo scambiato per Hodges).
- Non possiamo lasciare che quanto appena accaduto ci distolga dalla nostra ricerca della verità, è il nostro compito, il nostro lavoro, il nostro scopo – dice Catherine, improvvisamente più giovane di cinque anni.
- Mi dispiace, miss, ma arriva un momento nella vita in cui nessuna giustizia può sostituire la propria – sorride Bree impugnando un lucidissimo Kalashnikov che ha appena estratto dalla borsetta. – Andiamo, Orson.
I due escono dall’ospedale avviandosi verso la notte. Perché è ancora notte. Da circa 18 ore.
[Vicini, medici e investigatori si riuniscono lentamente intorno alle grandi vetrate che qualsiasi ospedale ha al pianterreno. Lynnette si mordicchia la punta del pollice, mentre Tom l’abbraccia da dietro; Grissom osserva incuriosito un insetto sul vetro; Susan piange; House incrocia le braccia dietro la testa, rivolgendosi a Nick: “L’avresti mai detto, pivello?”.
Un istante dopo, rimbomba nell’aria un colpo di fucile.
Seguito a brevissima distanza dal ritorno di Bree e Orson, entrambi sorridenti e soddisfatti.]

- Tutto a posto. L’orso non ci darà più fastidio. Ha avuto quel che si meritava.
- Ma è morto anche Warrick!
- Non è possibile, era qui accanto a me, e Bree ha sparato fuori dall’edificio! E non si sa bene a cosa, visto che dell’orso non c’è traccia da ore! – grida Greg nel disperato tentativo di mantenere un minimo di realismo.
Brass gli si fa vicino, nello sguardo un misto di affettuosa condiscendenza e ironia. – Greg, sei giovane, ma dovresti ricordartene anche tu: abbiamo smesso tutti di essere plausibili più o meno all’altezza della terza stagione. Ti ricordi? Quando Grissom (no, dico, G-r-i-s-s-o-m) è andato a letto con Lady Heather; Bree (no, dico, B-r-e-e) è diventata alcolista, e House ha diagnosticato a un paziente la lebbra (no, dico, l-e-b-b-r-a), hai presente, no? Tranquillo, adesso chiamiamo Bob, che è il nostro invisibile esperto di balistica, gli facciamo fare un paio di test GSR e vedrai che non ci metti niente a dimostrare che, se ben impugnato, un kalashnikov può imprimere ai proiettili l’effetto. Oh, l’altro giorno Charlie ha stabilito il modello di una macchina usata 18 anni prima dal rumore del motore che si avvertiva in sottofondo alla registrazione di una telefonata. Che problema c’è?
- Ma cos’è quest’odore?
- Tom! Uno a caso fra i nostri indistinguibili e intercambiabili figli ha ricominciato a farsi le canne?
- Ma no, viene da …sniff… sniff… qui! – La Cuddy spalanca la porta di uno stanzino fino a quel momento assente da ogni planimetria. Con aria stralunata, gli sceneggiatori siedono in terra intorno a un fuoco improvvisato, nel quale ardono pagine e fogli strappati dai libri sparsi sul pavimento.
- Manuale avanzato di sceneggiatura… Sceneggiatura televisiva e sceneggiatura cinematografica: una lettura alternativa… Il metodo Stanislavskij applicato alla sceneggiatura…

FADE IN BLACK

...continua...

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