18 novembre 2011

C'era una volta la DC (e c'è ancora)

Orgoglio democristiano, orgoglio del partito che si fece stato per oltre quarant'anni, in mostra a Roma.
Sulla coincidenza di questa mostra (Quando si faceva l'Italia, il titolo) con la crisi del berlusconismo hanno parlato altri più bravi di noi.  Qui vorremmo invece sottolineare come sia stato importante un partito che condivideva comunque le ragioni fondanti del Paese che usciva dalla catastrofe del fascismo; lucrava una rendita di posizione non indifferente nell'Europa uscita dalla Seconda Guerra Mondiale e negli equilibri internazionali di forte contrapposizione, ma solo una volta, nel 1953, ebbe la tentazione di rovesciare il tavolo, proponendo una legge elettorale che assomigliava veramente tanto al porcellum riproposto in tempi molto più recenti da un signore vestito di verde.  Per memoria, ricordiamo che nell'occasione ci furono proteste in piazza e battaglia in Parlamento, molto più di quanto è accaduto cinque anni fa. 
Questo manifesto qui a destra, che abbiamo fotografato non benissimo - e ce ne scusiamo - risale alla campagna elettorale del 1975 (elezioni regionali, le politiche vennero l'anno dopo), e ci sembra bellissimo, affidato alla matita di un grande come Jacovitti; come si può paragonarlo alla comunicazione di oggi, quando vediamo le strade imbrattate da carta che nessuno legge (anche perché la comunicazione, oggi, si fa in un altro modo)?
Ci sono altri manifesti, che risalgono alle amministrative di Roma del 1952, quando De Gasperi rischiò addirittura la scomunica per essersi opposto all'apparentamento con il Movimento Sociale Italiano, o addirittura alla fine degli anni Quaranta, dedicati alla Sicilia, terra di separatismo mafioso e successivamente di milazzismo, che ricordavano gli investimenti effettuati dal governo nell'Isola.
Ma il documento che ci ha affascinato è una lettera di Mario Scelba ministro dell'Interno a Aldo Moro segretario del partito.  Riservata personale, ma sono passati cinquant'anni e più, e tant'è.
L'inventore della Celere segnalava che in occasione delle grandi migrazioni interne le sezioni del PCI avevano dedicato tempo ed energie a sostegno dei migranti che arrivavano nelle grandi città, ottenendone un cospicuo ritorno in termini elettorali, ed invitava il segretario del partito ad attivare le analoghe strutture della DC e le amministrazioni locali dal partito controllate affinché si comportassero allo stesso modo.
Erano altri tempi, in effetti.  E chissà che non debbano tornare.

17 novembre 2011

Tre volte rassegna




A quanto pare l'era del governo precedente si è definitivamente conclusa, e dopo un'agonia di due ore, durante le quali Mentana è arrivato a parlare della figlia del portavoce di non si sa bene chi, è uscita la lista dei nuovi ministri.

15 novembre 2011

Rassegna stampa con un grosso punto interrogativo

Ci ritroviamo dopo quella clessidra che ha ultimato il giro. La domanda oggi è: e adesso?
Non saranno di sicuro rose e fiori, e tra le famose "lacrime e sangue" gli italiani, con molta incertezza, si rendono conto che non c'era un'alternativa valida al nome di Mario Monti.
L'imperativo è uscire dal pantano in cui siamo finiti, le parole sono di incoraggiamento e sobrie (non c'eravamo più abituati, diciamolo senza vergogna) e allo stesso tempo parole serie e rigorose da parte del Presidente Napolitano che ha gestito la crisi con fermezza e decisione. 
E se il toto-ministri nel frattempo si scatena su possibili nomi, anche questo blog si unisce alle  tante richieste già pervenute da molte associazioni di donne. 

13 novembre 2011

Il Principe delle banche è un gentiluomo - La rassegna stampa (tecnica) di Eva


In questo benedetto Paese non si può più essere sicuri di nulla, se capita una cosa come questa, non vi pare? E non vi pare il modo migliore di cominciare questa domenica? Aggiungiamoci anche questa storia, che ha perlomeno il pregio di essere decisamente più ragionevole, dopo tanti anni, e tiriamo un bel respiro.
Poi, tanto per dire, ogni tanto le statistiche dicono una qualche verità come questa, che poi è soltanto una mezza verità: in quale statistica troviamo quelli che la cassa integrazione neanche ce l'hanno?
Andiamo avanti: neanche questa ci sembra una notizia da sottovalutare: chissà, prima o poi qualcuno trascinerà l'Italia, urlante e scalciante, nel terzo millennio.  Certo che c'è grande disordine sotto il cielo, e non solo qui da noi, anche se noi facciamo del nostro meglio.

12 novembre 2011

La sottile zucchina rossa


Tanti anni fa, e per tanto tempo, ho vissuto a torino, e compravo zucchine, melanzane e peperoni ripieni già pronti nelle rosticcerie: erano cotti al forno e ricchi di carne, ricoperta da una sottile crosticina di pangrattato.
Ho poi scoperto che la cucina romana conosce le zucchine ripiene, ma le cuoce in padella; sono considerate un piatto povero, ma mai come in questo caso dipende dalle proporzioni: carne tritata, pangrattato, uova, e poi pelati e cipolla per il sughetto, e se si abbonda con la carne...